RIVISTA DI CULTURA MEDITERRANEA

Dražen Katunarić, “Nella terra di Crono”

[Tempo di Lettura: 3 minuti]

Dražen Katunarić – «Nella terra di Crono»
Versioni di Stefano Strazzabosco

 

ordini meticolosamente i giorni,
questi giorni che da anni sono uguali e grigi,
come sacchetti di lavanda violetta
li spingi ai quattro lati del cassetto,
perché non se li mangino le tarme
e non li tocchi la decomposizione, né li disperda Crono,
e quando finalmente li richiudi,
il tempo che dormiva in silenzio
appare come un cucciolo cieco

 

i tuoi fratelli corrono

i tuoi fratelli corrono
nella terra di Crono
ombre intrecciate
i loro passi sono già contati
giocano giochetti tra di loro
nella solitudine priva di parole
controllano i messaggi
e corrono di nuovo

i tuoi fratelli non vogliono conoscere
né dolore né gioia
né odio né amore
corrono senza fretta
allungando i muscoli
con movimenti uguali
hanno i passi contati

i tuoi fratelli sono diventati sordi
alle parole che si pronunciano
si tolgono gli auricolari
con l’espressione sorpresa
muovono la testa
nelle tribolazioni del silenzio

i tuoi fratelli corrono
controllano i messaggi
e corrono di nuovo
nella terra di Crono
con zainetti leggeri
d’indifferenza sparsa

I tuoi fratelli corrono
senza toccarsi l’un l’altro
silenziosi, seri e assenti
con corone di luce crudele
hanno i passi contati
e le ombre allungate

Dražen Katunarić e Marta Miranda al Festival internazionale di poesia di Buenos Aires (2017)

 

non spegnete i cellulari

non spegnete i cellulari
mentre saltate il torrente
e vi intrecciate i capelli con
le foglie argentate dei faggi
nei prati chiari del paradiso
potrebbero chiamarvi voci di bimbi scomparsi
che si dondolano sulle ruote dei mulini
nella luce gentile dell’aldilà
tenendo in mano un mazzetto di mimose
avvolte in aghi di rosmarino

con un ciuffo dorato
fiorellini violetti
cresciuti nei cieli

per avvisarvi che tornano

 

Compilazione

Non so da dove soffi
la tramontana
per vibrare così nei miei orecchi
da sinistra o da destra

… the answer my friend
is blowing in the wind…

appoggiati a me
e ascolta la musica dell’estate
gli uccelli sono vicini
il loro nido è vicino al campanile
a Lodève
senti questa vecchia melodia nell’aria?

… che colpa ne ho
se il cuore è uno zingaro e va

nell’estate del 2010
ho incontrato uno zingaro
con la camicia nera
e con un segno bianco sul cuoio capelluto
molte donne hanno pianto
e uomini timidi
quando ha suonato l’organetto

… catene non ha,
il cuore è uno zingaro e va…

il cuore è dolciastro
sette volte zuccherato con mandorle
non lo pulirai
se non incolli le dita tra il do e il fa
al cuore non basta
catturare il passato
vuole impregnarlo un poco di vaniglia
e consegnarlo all’oblio

… e si fermerà chissà…
… e si fermerà chissà…

Dražen Katunarić e Graciela Aráoz al Festival internazionale di poesia di Buenos Aires (2017)

 

sull’erba davanti alla cattedrale

ti sei sdraiato sul prato
illuminato dal sole
e hai sentito le campane.
Cantavano la gente abbracciata.

I campanili della cattedrale
dividevano l’ombra.
Hai riposato i tuoi piedi
devastati dal viaggio
e le campane sono entrate in te
come il sole negli occhi.

Hai affondato la faccia nell’erba
e quando i rintocchi hanno smesso
hai baciato la terra invece che le labbra.

Il sole si è nascosto nelle nuvole
e gli amanti si sono separati.
Sei andato via pieno di risonanze
di un’allegria lontana
che non avevi mai provato prima.

Marija Šegvić (attrice) e Dražen Katunarić  al Summer Festival di Dubrovnik (2017)

 

Dražen Katunarić – «Nella terra di Crono»
Versioni di Stefano Strazzabosco
© riproduzione riservata

 

Dražen Katunarić (Zagabria, 1954) ha scritto poesie, saggi, romanzi, prose di viaggio, articoli, opere teatrali. Laureato in Filosofia a Strasburgo e residente a Zagabria, ha lavorato per anni in case editrici e riviste (“Lettre internationale” – edizione croata; “The Bridge”; “The European Messenger”). Come poeta ha pubblicato molti libri sia in patria sia all’estero: tra i primi ricordiamo: Bacchus in marble (1983), Psalms (1990), Glue for Nightingale (1998), Lyre/Delirium (2006), Chronos (2011), The Sign in the Shadow (2017). Tra i secondi: Ecclesia invisibilis (Selected poems), Academia Orient.Occident, Bucurest, 2001; Isolomania (Selected poems), Albiana, Ajaccio, France, 2004; Cherries (Selected poems), Blue Aster Press, N.Y., 2004; Kthimi i barbrogjenive, Ditet e Naimit, Tetove 2007; Ciel/Terre, L’Arbre à paroles», Amay, 2008; Le baume du tigre, Mode Est-Ouest, Bruxelles, 2009 ; Die Bettlerin, Leykam, Graz, 2009; La mendiante, Mode Est-Ouest, Bruxelles, 2012; Cer/Pămînt, Cronedit, Iaşi 2016; Poem efemer, Cronedit, Iaşi,2016; La maison du déclin, M.E.O. Editions, Bruxelles, 2017; Cronos, Krivodol, Buenos Aires, 2017.
Ha ricevuto molti premi, tra cui l’European Cicle Award per la Letteratura (1999) e il Premio Balcanico per la Poesia (2015). Nel 1999 il Ministero della Cultura Francese lo ha insignito del titolo di “Cavaliere delle Arti e della Letteratura”. Sue poesie sono state tradotte in francese, tedesco, inglese, spagnolo, italiano, ungherese, bulgaro, sloveno, macedone, albanese, corso.
Le versioni che si propongono sono state realizzate dalle traduzioni inglese e spagnola degli originali croati.

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