RIVISTA DI CULTURA MEDITERRANEA

FREEDOM – Progetto umanitario dell’associazione culturale Finnegans

[Tempo di Lettura: 3 minuti]

Freedom
Comunità di mutuo soccorso dell’associazione culturale Finnegans

 

Premessa

 

Difronte ai drammi di persone e popolazioni migranti che
fuggono dai conflitti armati, dalla fame, dalle carestie o dai disastri causati dai cambiamenti climatici, o che sono vittime di persecuzioni
o di discriminazioni etniche, politiche, sociali e religiose e che tentano di raggiungere un lembo di terra sulla quale ricostruire la propria vita
ed il proprio futuro, abbiamo il dovere umano, civile, etico e morale
di agire prestando loro un soccorso e un aiuto concreto, attivando la nostra umanità, solidarietà e vicinanza ideale e materiale.

© Foto di Rocco Rorandelli

 

Per questo motivo vogliamo costituire un’associazione di persone
che, in base a ideali, princìpi e valori basati sulla solidarietà e sulla giustizia sociale, offrano il loro aiuto e il loro sostegno alle persone che stanno cercando un riscatto dalla sofferenza e dalla schiavitù percorrendo la rotta dei Balcani
in condizioni drammatiche e disumane,
camminando per dei mesi, cercando ripari di fortuna, in condizioni climatiche estremamente proibitive e subendo le violenze, gli abusi e le sopraffazioni della polizia di frontiera e delle autorità amministrative locali di
Croazia, Bosnia e Serbia.

 

Volontarie/i dell’IPSIA-Acli al campo profughi di Borići (Bihać) – © Foto di Chiara Negrello

 

Donne con bambini, giovani e uomini anziani stanno ammassati soprattutto
lungo il confine croato-bosniaco di
Bihać e di Velika Kladuša e in
quello serbo di Bogovada.
Si tratta di migliaia di persone che vivono nei boschi, sotto le tende o in alloggi di fortuna, spesso fatti sgombrare dalla polizia locale con estrema brutalità.

I volontari raccontano che in un grande capannone vivono, stipati e segregati come animali in cattività, migliaia di persone, comprese donne e bambini, in condizioni igieniche spaventose e nell’impossibilità di uscire all’aperto.

Non possono tornare indietro, non possono proseguire!

In questo inferno agiscono per fortuna alcune associazioni umanitarie che aiutano come possono questi disgraziati, che tentano a costo della vita di raggiungere l’Europa e una possibile salvezza.

Volontarie/i dell’IPSIA-Acli al campo profughi di Borići (Bihać) – © Foto di Chiara Negrello

 

Una di queste è l’IPSIA (Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli)
che agisce, tra i tanti settori di intervento, anche nel campo dei diritti umani, sostenendo molte attività a favore dei migranti forzati: rifugiati, sfollati, richiedenti asilo, ecc.

Freedom
vuole promuovere questi progetti di cooperazione
e di soccorso umanitario, agendo in particolare con le strutture dell’IPSIA
che operano nei campi profughi delle località suddette.

 

© Foto di Rocco Rorandelli   

Modalità di sostegno

Il sostegno alla nostra Comunità avviene attraverso:

Una raccolta fondi, da destinare all’acquisto di materiale richiesto dall’IPSIA e alle spese per le spedizioni di trasporto e le pratiche doganali

 Questo è l’IBAN dell’associazione:  IT71O  02008 12013  000104653466 (Unicredit) – Specificare: raccolta fondi per Freedom

Una raccolta periodica di vestiario ed altro materiale richiesto dai centri che coordinano le attività nei campi profughi

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Qui di seguito potete trovare la lista del materiale urgente che serve per i campi profughi, così come spedito dai responsabili dell’IPSIA che scrivono:

I nostri interventi, sia nei campi a Bihać che a Bogovađa (Serbia), consistono nella creazione e gestione di spazi per la socializzazione con l’obiettivo di alleggerire il peso della routine della vita nei campi e di favorire momenti di aggregazione.

 

 © Foto di Rocco Rorandelli

 

Oltre a ciò distribuiamo, in collaborazione con la Croce Rossa di Bihać
il vestiario e molti beni primari.

I bisogni più difficili da coprire
e su cui vi facciamo delle richieste mirate sono:

pannolini per bambini misura 2/3
scarpe (considerate che le persone camminano in montagna
anche per 10 giorni), numeri dal 40 al 44

Giacche invernali da uomo (meglio se con cappuccio)
Mantelline da pioggia o kway
Guanti /cappelli / berretti di lana

Calzettoni e calzamaglie
Primo soccorso (guanti di lattice, bende, disinfettanti, cerotti)
Intimo per uomo (nuovo)

 

Nei prossimi giorni ci attiveremo per dare avvio al progetto e
sabato 9 marzo

organizzeremo un primo incontro pubblico presso la sala parrocchiale
di Selvana (Treviso) di cui vi daremo in seguito alcune informazioni

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I responsabili del progetto FREEDOM dell’associazione culturale Finnegans sono:
Diego Lorenzi (presidente associazione Finnegans)
Andrea Nilandi (segreteria-tesoreria)
Paola Schiavon (portavoce)

Informazioni
diegolorenzi@yahoo.it
Tel. 340 9741769 (Diego Lorenzi)
Tel. 339 8205067 (Andrea Nilandi)

 

https://lungolarottabalcanica.wordpress.com/info/
www.balcanicaucaso.org

© Foto di Rocco Rorandelli

 

 Foto scattate al campo profughi di Borići (Bihać – Bosnia)
Credits: Chiara Negrello e Rocco Rorandelli

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